Panoramiche dalla Antica Torre di Chia
- thesilentube83
- 13 ago 2016
- Tempo di lettura: 3 min
COME ARRIVARE: Percorrendo interamente la spiaggia di Baia Chia verso il lato nord-est, per raggiungere la torre ci inerpichiamo in un breve ma ripido sentiero prima e una strada lastricata poi. 'E più accessibile se arriviamo da viale del Porto, dal parcheggio che conduce alla spiaggia di Torre Chia. Salendo verso la cima, nell'ultima curva prima di raggiungere la torre si apre una vista magnifica, dove fermarsi diventa obbligatorio. Da questa posizione dominiamo su tutta la spiaggia di Monte Cogoni - Sa Colonia - Baia Chia e la laguna di Chia nella sua interezza da oltre 40 metri di altezza. Seguendo la costa verso l'orizzonte, oltre il promontorio a sud, si intuisce la caletta di Cala del Morto, le grandi dune di Porto Campana e quasi a perdita d'occhio la grande spiaggia di Su Giudeu e il suo pittoresco isolotto. Risaliamo la strada per un ultimo brevissimo risalendo altri 5 metri e finalmente raggiungiamo l'imponente torre di Chia. COM'E FATTA La torre di Chia, costruita interamente in arenaria a circa 45 mentri sldm, é alta 13 metri di altezza per 10 metri di lato. Le mura esterne sono state costituite da blocchi di arenaria calcarea ben squadrati prelevate dai resti dell'antica città di Bithia, su cui fu edificata la torre, e da ciottoli arrotondati prelevati dalla costa. Il muro è spesso ben 2 metri e mezzo e al suo interno è ricavata una scala di pietra, ricoperta originariamente di tavole di ginepro, che conduce alla sua sommità. L'ingresso della torre si apre a circa 5 metri dal suolo nel lato Nord. E' una cosiddetta " torre de armas " di grandi dimensioni, in quanto presenta una pianta tronco conica, classica per questo tipo di costruzioni. Al centro della torre è presente un grande pilastro che sorregge la volta a cupola. In origine era presenti due garitte di legno ( guardiole ) e una cisterna che raccoglieva l'acqua. UN PO' DI STORIA Prima della costruzione del baluardo (1572), l'area veniva chiamata anche "la guardia maestra". La torre, voluta dal viceré De Moncada nel 1578, fu completata nel 1592 dai dominatori spagnoli a circa 45 metri sul livello del mare a scopo difensivo, in quanto le spiagge di Baia Chia e Su Portu, come tutte le spiagge della zona di Pula, erano spesso oggetto di scorribande dei pirati ottomani provenienti dalle coste del Nord Africa in cerca di rifornimenti idrici, sopratutto nella foce dal Rio Chia. Solitamente la guarnigione era formato da non più di 5 uomini; era presente un comandate ( chiamato " alcayde " o " alcaide " ), un artigliere e da 3 / 4 soldati. Le loro armi erano costituite da 2 o 3 cannoni calibro 6 e 8 libbre. Le due vedette esterne piazzate a Las Cannas e capo Spartivento bivaccavano nella notte nel terrazzo sotto la mezzaluna, coperti solo da una tettoia di canne, e non all'interno della struttura. Nel 1592 la torre è detta "I Santi de Quaranta de Quia", forse per la presenza di una antica chiesa medioevale dedicata ai quaranta martiri di Sebaste. La torre fa parte del sistema di torri costiere della Sardegna, edificate nel XVI - XVII secolo ad opera della Corona di Spagna sopratutto nelle coste al centro - sud e a ovest dell'isola, quasi assenti nella costa nord - est ( isole e territorio della Gallura e nel golfo di Orosei ne sono sprovviste ). Il territorio in cui venne realizzata la torre di Chia faceva parte della Baronia di Pula, uno dei numerosi possedimenti della Contea di Quirra, governati dalla famiglia spagnola Carros, poi passati in mano alla famiglia Centelles e infine il marchesato passò nelle mani dei Borgia. La presenza di questa torre difensiva favorì la nascita dell'abitato di Domus De Maria nel XVIII secolo. A partire dal 1605, in parte per il passare del tempo e in parte a causa degli attacchi dei corsari barbareschi, la torre ha subito diversi restauri. L'ultimo risale tra il 1988 e i primi anni '90. Dal XXI secolo la rete delle torri costiere vengono gestita dalla Conservatoria delle Coste, che si occupa della manutenzione, della valorizzazione e dell'utilizzo degli spazi per mostre o eventi.
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