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Il Castello Dimenticato di Baratuli a Monastir

  • thesilentube83
  • 30 mar 2017
  • Tempo di lettura: 2 min

STORIA Percorrendo la SS 131 tra Monastir e Ussana osservando sulla destra possiamo osservare un gruppo di collinette di forma conica; da vicino mostrano la loro origine vulcanica essendo composte da trachite rossa, estratta in alcune cave della zona. Il monticello centrale più alto merita una attenzione speciale per le rovine che si trovano in cima. Si tratta del “Monte Olladiri” che dall'alto dei suoi 235 metri ospita le rovine del castello medioevale di Baratuli o Bauladiri, riscoperto solo di recente dagli archeologi ( 2010-2011 ). Il castello fù edificato nel XII secolo ( 1151 ) per conto dei Giudici di Cagliari sopra un precedente insediamento dell'Età del Bronzo-Ferro; passò in mano alla famiglia del conte Ugolino della Gherardesca nel 1265 come il più famoso e meglio conservato castello di Acquafredda a Siliqua. 'E evidente come gli ingegneri dell’epoca scegliessero le cime più isolate e inaccessibili per costruirvi le residenze dei potenti dell'epoca; probabilmente comunicavano tra loro mediante segnali luminosi. Dopo la caduta del conte Ugolino, il castello cadde in mano ai Pisani e non fù più menzionato nei testi, nemmeno nell’atto che sanciva nel 1324 la pace tra i Pisani e gli Aragonesi. Il documento permetteva ai conti di Donoratico di mantenere in feudo il castello di Gioiosaguardia e delle terre circostanti ma cedeva al re tutti gli altri castelli posseduti nell’Isola, compreso quello d’Acquafredda. Presumibilmente distrutto dai Pisani nel 1308, sicuramente dal 1324 il castello non esisteva più nel censimento del Fara.

COM'E FATTO Presenta una pianta esagonale attraversata da un cortile principale lastricato per buona parte della sua lunghezza. Superata la breve rampa di accesso, ai lati del cortile troviamo nel lato sinistro i resti della cisterna con i muri con volta a botte, seguita da entrambi i lati da alcune aree funzionali ( depositi, stalle, residenze dei servitori ).Alla fine del cortile troviamo le fondamenta della base della torre, con nell'accesso una breve ma ben lavorata scalinata e all'interno il pilastro centrale di sostegno. Una parte della torre crollando è finita nelle aree funzionali a ovest, di cui rimane un enorme ammasso di detriti compatto. Oltre la fine del cortile rimane osservabile la fornace, accessibile dall'esterno del castello. Nel lato ovest, oltre l'accesso, sono presenti i resti del muro di cinta e una canaletta per il deflusso delle acque. Quando l'area fù abbandonata si formarono vari strati di detriti composti da blocchi squadrati, mattoni, intonaco, calce; le coperture sono state le prime a crollare, seguite poi dai muri perimetrali.

DA VEDERE NELLA ZONA Nei dintorni nel Monte Olladiri e nel vicino Monte Zara possiamo esplorare diverse interessantissime Domus de Janas di epoca prenuragica ( vedi video precedente ).

 
 
 

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