Il Suggestivo Castello di Quirra a Villaputzu
- thesilentube83
- 25 lug 2017
- Tempo di lettura: 2 min
Il monte Cudias, dove fù costruito il castello di Quirra, è stato utilizzato fin dal paleolitico; dall’alto dei suoi 296 metri infatti garantiva una posizione dominante e strategica e nelle varie epoche venne utilizzato per vari scopi: abitativi, funerari e militari. In alcune aree nelle vicinanze del castello, sono state ritrovate numerose cavità con all'interno resti di insediamenti umani risalenti al paleolitico e al neolitico antico. La presenza dell’uomo continua anche nelle epoche successive. Il castello di Quirra fu edificato nella metà del XIII sec. ( sicuramente prima del 1296-97 ) dai giudici di Cagliari e successivamente fù conquistato, alla fine dello stesso secolo, da Nino di Gallura. Ne furono padroni i Pisani fino al 1324, anno in cui, dopo un lungo assedio, gli aragonesi guidati da Almirante Francisco Carroz, riuscirono ad espugnarlo. Fu un’operazione militare di fondamentale importanza e che costrinse i Pisani ad abbandonare la Sardegna orientale. Il castello era un punto cruciale sia per il controllo della costa ad oriente ma anche perché era la via d’accesso alle zone minerarie dell’interno e per questo subì numerosi assedi tra i quali quelli dei Genovesi nel 1334 e quelli del giudice d’Arborea nel 1354, entrambe senza successo. Nel 1364 i Carroz entrarono in possesso del castello grazie alla nomina ricevuta dal Re di Aragona che gli concesse i territori di Quirra. Violante Carroz (1456-1511), succedette al padre Giacomo a soli 13 anni, sotto la tutela di Niccolò Carroz d’Arborea. Il salto di Quirra, a causa di un documento redatto da Donna Violante nel 1480 e che concedeva ai comuni del Sarrabus e dell’Ogliastra il diritto a coltivare e approvvigionarsi di legna nei territori del contado, fu teatro di cruenti scontri tra queste due comunità sino all’abolizione del feudalesimo e alla ripartizione dei terreni comunali. Nel 1646, il castello fu protagonista di un fatto curioso. Sul litorale antistante il monte su cui si erge, naufragò una nave da guerra francese diretta a Napoli. I circa 400 uomini imbarcati sulla nave riuscirono a salvarsi e si rifugiarono nel castello in cui assediati dalle truppe della zona si arresero. Gli ultimi feudatari, i Carroz-Osorio persero il legame con il castello nel 1839, durante il regno di Carlo Alberto. Oggi del castello di Quirra, che si dice fosse uno dei più potenti dell’isola, rimangono alcuni muri perimetrali, la maggior parte dei quali a picco sul dirupo che ne delimita il lato a sud. Una grossa cisterna è ancora visitabile per tutta la sua lunghezza. Del maniero si narrano diverse leggende, ma le due più importanti narrano fatti di sangue. La prima vede coinvolto Don Berengario Carroz, Conte di Quirra, che innamorato di Donna Eleonora Manriquez, una bellissima contessa, cugina della Regina d’Aragona, avrebbe fatto uccidere nel castello la moglie Beatrice (o Benedetta) d’Arborea, dopo averla accusata a torto di tradimento. La seconda e più famosa, ci riporta alla nostra famosa Donna Violante Carroz, descritta spesso come avida e crudele. Si narra che Donna Violante Carroz fece uccidere tutti i suoi amanti, ma, che a sua volta morì precipitando dal dirupo più alto del castello, sua piacevole e gradita dimora. Secondo la leggenda, forse in una delle numerose grotte che si trovano alla base della montagna, Donna Violante avrebbe nascosto un telaio d’oro.
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